Eatsa, il futuro è servito
Locali del futuro: in California è nato il primo ristorante senza camerieri, Eatsa dove si ordina tramite tablet. A Torino il primo bar robotico.
Eatsa, a San Francisco, in California, è il primo ristorante al mondo nel quale si interagisce solo con tablet e strumenti digitali: in sala infatti non è prevista la presenza di camerieri o di personale umano. Saranno tutti così i locali del futuro?
Chissà; intanto Eatsa, che è nato circa due anni fa dall’idea del giovane imprenditore David Friedberg, sta ottenendo un buon successo, tanto che ha già raddoppiato la sua presenza con la stessa insegna sempre a "Frisco".
Come funziona? È molto semplice: quando si entra è possibile scegliere un piatto da un menù consultabile attraverso tablet che, per ogni portata, rivelano calorie, proteine ed eventualmente allergeni - come ad esempio il glutine - in essa contenuti.
Una volta conclusa l’ordinazione, pagando rigorosamente con carta di credito, ci si sposta davanti a una parete costituita da cubi di vetro.
Su uno di essi appare prima il nome del cliente, quindi, all'incirca entro 90 secondi dall’invio dell’ordine la scritta “It’s coming”, "sta arrivando"; infine il piatto stesso verrà sistemato nel cubo in modo da essere ritirato.
Dopo i tablet, i robot?
È a quel punto che si può capire che non tutto in Eatsa è robotizzato e digitalizzato: in cucina infatti ci sono ancora cuochi veri, in carne ed ossa, che però lavorano secondo standard rigorosi.
Che in futuro possano anch'essi essere sostituiti da robot?
Potrebbe essere, anche perchè già oggi lo slogan di Eatsa spiega perfettamente le particolarità di questo locale: “Better, faster food”.
D'altronde è un progetto che sfrutta la diffusione globale sui nostri device, come smartphone e tablet, dei sistemi operativi Ios e Android come fonti inesauribili di servizi per le persone e di dati per le aziende.
Tanto che non sorprende nemmeno che Eatsa sia stato pensato proprio in quella Silicon Valley che è da quasi quarant'anni il fulcro del mondo digitale e la sede delle principali aziende high-tech del mondo, comprese le più innovative startup.
Un concept poco italiano
E se per quanto riguarda la gestione, da Eatsa non esiste nessun servizio umano, se non quello per le pulizie, per quanto riguarda il menu il ristorante robot si rifà alla nuove tendenze più "umaniste".
Vi si trovano infatti solo ricette vegetariane che sono servite in ciotole semplici ma sofisticate e belle da vedere.
Naturalmente per il sostegno e la promozione di una formula così innovativa, un ampio uso dei social è stato d’obbligo.
Oltre al sito, molto minimal, infatti Eatsa punta molto sul proprio blog e sui suoi profili Facebook, Instagram e Twitter. A conferma di un concept basato sulla semplicità e sulla velocità, nell'ordinare e nel consumare.
Ma potrebbe funzionare anche in Italia, patria dello Slow Food e, più in generale, del concetto di gastronomia come "godimento" dell'esperienza?
Il bar del futuro
Con il mangiare ancora non si sa, ma con il bere un primo esperimento "robotico" è stato fatto.
Proprio la scorsa estate infatti a Torino, nella storica zona della movida cittadina dei Murazzi del Po, è stato installato per tre settimane il Makr Shakr Robotic Bar ai Muri, un locale completamente automatizzato nel quale i drink si ordinavano tramite una app ma soprattutto dove la preparazione di cocktail e bevande era completamente affidata a braccia robotiche.
Come avranno shakerato? Bene racconta chi ha provato, anche le ricette più delicate come quella dell'Emotional Mai Tai.